Gola del Furlo
Ci sono dei luoghi magici…
… e la Gola del Furlo è indubbiamente uno di questi. Un antico e meraviglioso orrido tra i Monti Pietralata (lato Urbino e Montefeltro) e Paganuccio (lato Cagli e Pergola) attraversato dal fiume Candigliano che lo ha scavato con calma millenaria, partendo dall’Umbria dal Monte Valmeronte e sfociando dopo 60 chilometri nel più noto fiume Metauro, che lo porta poi fino alla costa di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino.
La gola è possente e silenziosa, una presenza mistica che impone una fermata per osservarne le pareti verticali.
L’uomo ovviamente non si è accontentato di attraversare la Gola via acqua, così, per consentire un più agevole passaggio di persone e veicoli, fu fatta scavare, dall’imperatore Vespasiano, una galleria nel punto più stretto della gola che fu detta “petra pertusa” o “forulum” (piccolo foro), da cui “Furlo”; accanto a essa si trova un precedente varco di epoca etrusca, lungo 8 m, largo 3,30 m e alto 4,45 m, e una piccola chiesetta, detta della Botte, un tempo abitata da un eremita. In tempi più recenti anche il ducetto ha voluto lasciare una traccia sulla gola, il suo profilo monumentale scolpito sulle rocce del Pietralata, ma i Partigiani non gradirono e lo fecero giustamente saltare poco dopo.
Negli anni ’70 la gola venne violentata con delle cave di roccia che vennero però chiuse pochi anni dopo. Oggi è una Riserva naturale per chi vuole camminare, per chi vuole respirare e per chi ha pazienza, anche osservare l’aquila che ha deciso di nidificare nella gola che grazie alle sue altezze rimane accogliente anche per le famiglie che vogliono giocare all’ombra dei grandi alberi del Parco Pubblico “La Golena” da cui partono ottimi percorsi per escursionisti e biker sia verso il Pietralata che sul Paganuccio, per chi vuole esiste anche uno skypark e la possibilità di mettere in acqua i kajak.